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"I manoscritti musicali bizantini qui descritti appartengono a diversi fondi: alcuni, in verità in numero piuttosto limitato, derivano dal munus bessarioneo, uno proviene dalla donazione di Jacopo Gallicio, diversi sono del fondo Recanati, uno giunse in seguito alla soppressione napoleonica del monastero di San Michele di Murano, uno fu acquistato dalla Biblioteca nel XIX secolo, un altro fu trasportato dal tesoro di San Marco, un altro ancora era della biblioteca di Emilio Teza, la maggior parte giunse grazie al lascito di Giacomo Nani(...)".